Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
Una spiaggia deserta. Arbusti tutt’intorno. Un uomo è solo, assorto, in piedi. Se ne sta sulla piana che separa la grande città di Troia dal mare. Quell’uomo si chiama Aiace, detto il grande eroe, re di Salamina. Egli ora è qui. Il frastuono delle armi e le grida della battaglia ora riposano per un po’. Egli contempla una spada lucente, la sua spada, affilatissima; conficcata al suolo, nel mezzo di un tumulo di sabbia. La punta è riversa in alto, come fosse predatrice, in attesa della sua vittima.
Quale vittima? Passano pochi minuti e le parole si affacciano sulla bocca di quell’uomo eroe. – Ecco, il mio boia. Saldo e ben piantato. L’ho messo a filo di piombo. Il mio carnefice fa corpo con la terra Troiana, il suolo di una guerra che dura da troppo tempo. L’ho affondato io. Ora dunque, mi mostri il suo affetto. E che sia morte rapida!
