Il nuovo Re e la grande abbuffata, da una fiaba popolare. Di Gaetano Marino

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Migliaia e migliaia d’anni fa, quando il mondo del corpo degli uomini non possedeva ancora un re; le mani, le gambe, gli occhi, il cuore, la testa, e persino le due colline del popò, pretendevano d’essere sovrani. Ognuno di loro esigeva il governo assoluto su tutti. Ma il corpo dell’uomo, la sua forza e la sua saggezza, non poteva permettere che ciascuno decidesse per conto proprio. Così, come per un qualsiasi popolo non si poteva avere più di un sovrano, pure per il corpo dell’uomo non potevano esserci tanti re: ovviamente, si sarebbe rischiata l’anarchia. Tant’è che ciascuno avrebbe governato e condotto la propria parte come meglio credeva. Provate voi ad immaginare un corpo d’uomo che se ne vada in giro senza avere idea precisa di dove andare, oppure di non sapere come andare, né, soprattutto, perché andare. […]

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