Il Reuccio Gamberino. Una fiaba di Guido Gozzano. Messa in voce di Cristiana Cocco

Messa in voce di Cristiana Cocco

[…] E come l’ebbe a tiro la colpì con un nocciolo sul naso. La vecchietta si grattò il naso dolente, si chinò tremante, raccolse, strinse il nocciolo tra il pollice e l’indice e lo rinviò all’erede al trono. Le grida sdegnate della Corte scagliarono cento guardie sulle tracce della strega Nasuta, ma quella aveva svoltato l’angolo della via, ed era scomparsa. Al tocco aspro del nocciolo il Reuccio Sansonetto vacillò, come preso da vertigini; poi cominciò a ridere, premendosi gli orecchi con le mani.
I cortigiani lo guardavano sbigottiti ed inquieti:
— Che cosa vi sentite?
— Sento… sento…
E il Reuccio rideva, rideva senza poter rispondere.
— Che cosa vi sentite?
— Sento… sento il tempo che va indietro! Il tempo che va indietro! Che cosa buffa! Ah, se provaste! Che cosa buffa!…
La Corte lo credeva ammattito. […]

Illustrazione di Cristiana Cocco

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