La camicia della trisavola. Una fiaba di Guido Gozzano. Messa in voce di Cristiana Cocco

Messa in voce di Cristiana Cocco

C’era una volta un orfano detto Prataiolo, tardo e trasognato, tenuto da tutti per un mentecatto. Prataiolo mendicava di porta in porta ed era accolto benevolmente dalle massaie e dalle fantesche, perché tagliava il legno, attingeva al pozzo; e quelle lo compensavano con una ciotola di minestra. Ma quando Prataiolo compì i diciott’anni, il vicinato cominciò ad accoglierlo meno bene ed a rimproverargli il suo ozioso vagabondare.
Tanto che egli decise di lasciare il paese e di mettersi per il mondo alla ventura.
Andò a salutare la sua sorella di latte, Ciclamina, e questa gli disse:
— Voglio darti una piccola cosa, per mio ricordo. Non sono ricca e non posso fare gran che. Aggiungerò al tuo fardello una logora camicia della mia trisavola, che era negromante. Prataiolo non poté nascondere un sorriso di delusione.

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