La fiaba di Simone, il sognatore. Una fiaba di Antonella Orunesu.

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

[…] Tra i tanti ricordi di quel tempo ce ne sta uno, che ogni volta che ci penso il cuore mi balla dall’emozione. Fu quando l’insegnante di francese, Madam Serault, Antonella di nome, aveva portato a scuola un buffo coso, che pareva un pupazzo: si chiamava Gaston. Era molto carino! Aveva i capelli gialli, di lana spettinata, un viso paonazzo e rubicondo, due occhi accesi, con un piccolo naso nero a palla, dai contorni violetto, e la bocca dall’espressione sempre scema e sorridente. Credo che gli mancasse pure un dente davanti, o forse due. […]

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8 commenti

  1. Gaston è l’amico forte, romantico e sognatore che va col cuore oltre gli ostacolo. La volpe è la sua amata amica. Una fiaba sul coraggio di vivere sognando un eterna amicizia.

      • franca giovanna carta

        L inizio nn l ho apprezzato…ma poi si è fatto un bel cammino.Grazie ….Bella.

        • Questione di punti di vista. Una vista è bella perché bello appare ciò che vede o è ciò che la guarda che la rende bella, se poi si sta sul mare, allora ancora meraviglia assai sta al gioco delle parole. Credo che sia questo il motivo del nome affidato al villaggio. Tutti sognatori, perché, forse, sognatori si nasce, si diventa. 😉

  2. Gaston è l’amico forte, romantico e sognatore che va col cuore oltre gli ostacolo. La volpe è la sua amata amica. Una fiaba sul coraggio di vivere sognando un eterna amicizia.

  3. Il racconto è molto bello brava Anto tu sei quella persona che ha applicato nella vita le parole di Gaston. Simone mi commuove nel suo sognare anche chi non ha ali può volare basta avere cuore puro. Complimenti anche a Gaetano Marino che ha saputo narrare in modo coinvolgente.

  4. Bay !! Credo che sognatori si nasca e si possa anche diventare. Forse diventarlo dipende dalla sensibilità di ciascuno. Simone vede Gaston perché si è innamorato del pupazzo. Vorrebbe giocarci aldilà dell’orario scolastico. La simpatia che prova gli fa fantasticare di vederlo.
    Gaston è un personaggio tenero, buffo e forte allo stesso tempo. Ci dice che gli ostacoli vanno superati e se non si può fare una cosa per gravi impedimenti, non si possano, ciò nondimeno, trovare i mezzi per riuscire a farla comunque. Mi ricorda il direttore d’orchestra che ha perso l’udito e sente la musica con la logica dello spartito e contemporaneamente la passione. I sognatori sono così evanescenti perché desiderano sempre cose nuove e stimolanti; sono molto curios . . . In un certo senso hanno un pensiero divergente. Sfuggono alla coazione a ripetere solita di tutte le menti pensanti. Un poco come i bambini, così spontanei, non ancora strutturati dentro la logica delle persone già grandi. E la fantasia corre. È pur vero che non esiste l uomo ad una sola dimensione. Anche la fisica quantica ci dice che la realtà dipende dal nostro modo di pensarla. Ciò è in sintonia con ciò che Gaston dice a maestra Antonella.

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