Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
- La rana osservava il bue vicino allo stagno. Era bello, imponente e forte.
- Ah, se solo pure io fossi cosi.
- Ma cosa sentono le mie orecchie, – disse un’ altra rana sporgendosi dalle canne dello stagno. – Non sai fare altro che sogni impossibili di grandezza, soprattutto per una rana.
La rana, infatti, era così piccina che il bue manco riusciva a vederla. Ma lei, piccola ranocchietta, vedeva il bue, eccome, e molto molto bene: perciò lo ammirava nella sua imponenza, tanto che quasi crepava dall’invidia.
Così, prese quanta più aria potesse e si gonfiò tanto, e chiese alle altre rane se adesso non era lei più grande del bue. - Ah ah ah, ma non ancora, ma quando mai! – risposero quelle.
La rana, prese ancora più fiato e si gonfiò. - E adesso, chi è il più grande fra noi?
- Il bue, – risposero le rane.
Indignata, la rana si gonfiò ancora di più ancora di più ancora di più…
-E adesso? – Il bue!
E la rana gonfiò e gonfiò ancora! Finché: Buuuhhhhmmm. Scoppiò, in tanti pezzetti, che si sparsero dappertutto. - Avete visto, amiche mie, – disse indignata una delle altre rane, – non c’è modo di farsi più grandi di quel che già si è.
