Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Crisponcello e Filippo, pesce piccolo e pesce grande, inseparabili amici, scivolavano tra dune di sabbia addormentate da secoli e secoli sui fondali. Si rincorrevano tra le rocce d’argento dei vulcani sommersi; circondati da pietre rovinose di civiltà scomparse. Pietre scure avvolte dai coralli, fiori di mare, tane e nascondigli di migliaia e migliaia di animali coloratissimi.
I due amici, come bimbi in festa all’uscita di scuola, s’intrufolavano in ogni anfratto. Filippo era rapidissimo, come solo gli squali sanno fare. Era come se tagliasse l’acqua; mentre Crisponcello restava aggrappato sulla pinna dorsale. Giocavano, s’avventuravano dappertutto, andavano matti per i vecchi relitti di mare.