Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
La fuga dal Capodoglio e quei strani sogni

[…] I due amici, come bimbi in festa all’uscita di scuola, s’intrufolavano in ogni anfratto. Filippo era rapidissimo, come solo gli squali sanno fare. Era come se tagliasse l’acqua; mentre Crisponcello restava aggrappato sulla pinna dorsale. Giocavano, s’avventuravano dappertutto, andavano matti per i vecchi relitti di mare. Vascelli appartenuti ai grandi ammiragli, o a capitani pirata. Giganti di legno affondati dalle tempeste, o spesso colpiti dalle cannonate nemiche; che se ne stavano lì addormentati. […]