Adattamento di Gaetano Marino – Messa in voce di Cristiana Cocco
Piumadoro era orfana e viveva col nonno nella capanna del bosco. Il nonno era carbonaio e Piumadoro lo aiutava nel raccattar fascine di legna per far carbone. La bimba cresceva buona, amata dalle amiche e dalle vecchiette degli altri casolari, e bella, bella come una regina.
Un giorno di primavera vide sui garofani della sua finestra una farfalla candida e la chiuse tra le dita.
— Lasciami andare, lasciami andare, per pietà!
Piumadoro, aprì il palmo delle mani e la lasciò andare.
— Grazie, bella bambina; come ti chiami?
— Mi chiamo Piumadoro.
— Io mi chiamo Pieride del Biancospino. Vado a disporre i miei bruchi in terra lontana. Un giorno forse ti ricompenserò.
E la farfalla volò via. […]
