Messa in voce di Gaetano Marino
Podcast: Grazia Deledda. Novelle e racconti da focolare
Messa in voce di Gaetano Marino
Grazia Deledda (1871, Nuoro – 1936, Roma). Ci sono notti buie e misteriose popolate da fantasticherie che riempiono i fili delle parole di queste storie, a metà tra il sonno e la veglia di memorie inquiete, sperdute tra sogno e realtà; o forse solo di grande invenzione? Storie narrate attraverso la memoria di una vita vissuta, e di padri e figli, e di voce in voce. Vicende di Sardegna fatte leggenda o pura narrazione, raccolte e riprodotte dalla Nuorese più conosciuta al mondo; premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Il padrone. Una novella di Grazia Deledda
Lasciare o prendere. Un racconto di Grazia Deledda
Le tredici uova. Un racconto di Grazia Deledda
Il cinghialetto. Un racconto di Grazia Deledda
Caccia all’uomo. Una novella di Grazia Deledda
La leggenda del diavolo cervo. Un racconto di Grazia Deledda
Il mago. Una novella di Grazia Deledda
La leggenda della nascita delle launeddas. Di Grazia Deledda
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Grazia Deledda, premio Nobel Letteratura (Nuoro, 28 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936). Con queste leggende ci fa dono delle sue memorie di fanciulla, ricche di ricordi avvolti nel tempo senza tempo; ricordi di lunghe serate famigliari trascorse accanto al camino. Storie fantastiche, leggende e fantasticherie popolane, che riempiono i fili delle parole di queste storie, a metà tra il sonno e la veglia. Fatti e personaggi narrati da generazioni di padri e figli e di voce in voce.
La leggenda di Castel Doria. Di Grazia Deledda
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta a Castel Doria, una fortezza edificata intorno al XXII secolo a pochi passi da Santa Maria Coghinas, un sotterraneo che conduceva dal castello alla chiesa di San Giovanni, situata all’altra riva del Coghinas. Si narra che i Doria lo avessero scavato per recarsi alla messa nei giorni di festa. Un marciapiede conduce dalla torre alla Conca di la muneta, dove i Doria battevano moneta. Questa Conca pare sia una grande cisterna profonda: nel fondo esisteva una campana d’oro, e i passanti gettavano una pietra, per farla suonare. […]
La leggenda di Aprile. Di Grazia Deledda
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Dei figli dell’Anno, Aprile era il più bello, il più alto e il più nervosamente robusto, sebbene ancora in crescenza, come gli abeti giovani delle radure del bosco. Bonaccione, anche, laborioso e innocente, coltivava, col padre, i campi e i frutteti, e gli orti dove la tenera freschezza degli ortaggi era tale che neppure le farfalle, per non sciuparli, li sfioravano. […]
La leggenda di Zia Biròra e del suo San Michele Arcangelo. Di Grazia Deledda
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
La mercantessa d’uova, zia Biròra Portale, viaggiava recando un cesto d’uova da Orotelli a Nuoro. Zia Biròra viaggiava di notte perché viaggiava a piedi, e viaggiava a piedi perché i guadagni del suo commercio erano tanto esigui da non permetterle di viaggiare a cavallo. Figuratevi che tutti i capitali del suo commercio stavano dentro quel cestino intessuto di canne che ella recava sul capo: duecento uova. Ogni tre giorni zia Biròra, comprava duecento uova, le disponeva nel cestino, fra la paglia, e si metteva in viaggio per Nuoro. Col guadagno viveva tre giorni. […]