Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta una donna che faceva la fornaia e aveva una figliuola, che era brutta assai e nera, come un tizzone di carbone. Tant’è che la chiamò Carbonella. Madre e figliuola campavano infornando il pane, e Carbonella stava sempre lì a lavorare, dalla mattina alla sera, senza riposare quasi mai. Eppure Carbonella era sempre di buon umore. Un mucchio di fuliggine, i capelli arruffati, i piedi nudi e sporchi di fango, e con in dosso due stracci che gli cascavano a pezzi; ma le sue risate risuonavano da un capo all’altro della via. – Carbonella fa l’uovo – dicevano ridacchiando le vicine.