Messa in voce di Gaetano Marino

Ispirata da una fiaba giapponese. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
Una fiaba ispirata da una fiaba norvegese. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
Fiaba ispirata dalla tradizione popolare. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
Una fiaba moderna liberamente ispirata da un racconto di Francesca de Carolis. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
* dai nove anni in su
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
* Da otto anni in su
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
* Da otto anni in su
Liberamente ispirata da una fiba dei fratelli Grimm. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
Dai nove anni in su
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Dopo che il cielo e la terra furono separati, nove draghi potenti, che vivevano da sempre nel firmamento, venivano spesso a giocare tra le nuvole del cielo dai mille colori. Quando essi si avvicinavano alla terra, ammiravano le montagne, i fiumi, le valli, le foreste, gli animali di ogni specie, mari e laghi. Tutto appariva immerso in un mondo di grande splendore. Venne poi un giorno in cui i nove draghi furono catturati dalla luce di una gemma preziosa che brillava di tante luci. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
La Gorgone più conosciuta era Medusa, l’unica mortale delle tre sorelle e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. Medusa era anche la più bella, tanto bella che fece innamorare Poseidone, il dio del mare. Egli la corteggiò in tutti i modi, tant’era abituato a non sentirsi dire di no, finché riuscì a conquistarla, convincendola ad incontrarsi segretamente con il dio in un piccolo tempio dedicato alla dea Atena. Lì si amarono follemente. Lì cominciò il sogno di Medusa, un sogno che non l’abbandonerà mai più. Lo sguardo luminoso del dio del mare, i suoi baci, i suoi abbracci, le sue parole, la sua forza.
Messa in voce di Gaetano Marino
Come tutte le divinità mitologiche, anche il Sole ebbe un bel po’ di figli e di figlie. Tra questi, uno in particolare gli diede un sacco di problemi: Fetonte, che vuol dire “lo splendente”. Fetonte era ambizioso cocciuto e prepotente. Da un po’ di tempo aveva un’idea fissa, una vera ossessione: voleva a ogni costo prendere il posto del padre alla guida del carro di fuoco.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta una bellissima ninfa che diede alla luce un bambino: il piccolo Narciso. Questo era il suo nome. Egli cresceva accanto a sua madre, dalla quale era amato come pochi al mondo lo sono mai stati. Per lui nulla era troppo bello, troppo delicato o troppo prezioso. Un giorno volendo conoscere il destino del suo adorato figlio la ninfa si recò dall’indovino Tiresia, la cui sapienza era leggendaria: – Mio figlio vivrà fino a una felice vecchiaia? – gli domandò. – Sì – rispose Tiresia – Se non conoscerà se stesso. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
[…] Bisognava dunque ora procurarsi l’antidoto per l’incantesimo. E tornò indietro. Ma sbagliò strada. Quando s’accorse d’essersi smarrito e non trovava più la via del ritorno, pensò di salire in cima a un albero per passarvi la notte: era quasi notte e le belve feroci lo avrebbero assalito e divorato. Ed ecco, a mezzanotte, un rumore assordante per tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento cani mastini, che gli latravano dietro. – Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! L’Orco si fermò ai piedi dell’albero, e cominciò ad annusare l’aria proprio come fanno le belve: Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Una fiaba adottata dallo studio dentistico del dottor Jörg Küster di Quartu Sant’Elena (Cagliari)
Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
Parecchio tempo fa, in un lontano passato, tanto remoto che ancora sapeva di vera leggenda, dove gli eroi avevano un grande valore e rispetto, nelle terre del Nord, buie di luce e dominate dal freddo, un giovane guerriero, che si chiamava Beowulf, stava ascoltando, seduto accanto al fuoco, le parole dei grandi saggi, che narravano una storia di sangue appena giunta da un paese lontano. Si parlava del terribile Grendel. Il mostro, che era assai temuto e conosciuto in tutta la Danimarca per la sua ferocia. Un notte irruppe con una violenza mai vista nella sala reale del Grande Cervo del guerriero Rotghar, re di Danimarca. Grendel uccise parecchi guerrieri e massacrò uomini e donne, dilaniando i loro corpi; le pareti della sala reale furono imbrattate di sangue e brandelli di carne umana furono sparsi in ogni dove. Ma non finì lì. Grendel tornava ogni notte. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re, che amava talmente tanto la caccia che e per essere più libero di andarvi tutti i giorni, non aveva voluto prender moglie. I ministri gli dicevano: – Maestà, il popolo desidera una Regina. E lui rispondeva: – Prenderò moglie l’anno venturo. Passava l’anno, e i ministri da capo: – Maestà, il popolo desidera una Regina.
E lui: – Prenderò moglie l’anno venturo. Ma quest’anno non arrivava mai. […]
Adattament e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re che aveva una bella bimba.
La Regina era morta di parto, e il Re prese una balia che gli allattasse la piccina.
Un giorno che la bimba ebbe compiuto ter anni, la balia, insieme alla piccina, scese nel giardino reale. La bimba si divertiva e si rotolava sull’erba, all’ombra dei grandi alberi. Sull’ora di mezzogiorno la balia s’addormentò; ma quando si svegliò, non trovò più la Reginotta. Cerca, chiama per tutto il giardino; nulla! La bimba era scomparsa.
Come dirlo al Re?
Messa in voce di Gaetano Marino
C’erano una volta due sorelle che erano rimaste orfane sin dall’infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una grande chioma di capelli che parevano d’oro; la minore, invece, era così cosiì, né bella né brutta. Restava piccina, magrolina e… zoppina da un piede. Per la sorella maggiore e cattiva, non aveva nome: era semplicemente la zoppina. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Si racconta che c’era una volta un povero diavolo, il quale aveva sette figliuoli che avevano fame. Il maggiore contava dieci anni, e l’ultimo appena due. Una sera il babbo se li fece venire tutti dinanzi. – Figliuoli – disse – son due giorni che non gustiamo neppure un gocciolo d’acqua, ed io, dalla disperazione, non so più dove trovar cibo. Sapete che ho pensato? Domani mi farò prestar l’asino dal nostro vicino, gli metterò in groppa le ceste e vi porterò in giro per vendervi. Se avete un po’ di fortuna, qualcuno vi comprerà. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
[…] Medea prepara per Giasone un unguento magico che lo proteggerà dal fuoco sputate dai due tori e gli dona un rubino fatato, capace di proteggerlo dai guerrieri della seconda prova. Nonostante Giasone abbia superato le prove, Eeta rifiuta di cedere il Vello d’Oro, allora Giasone, sempre aiutato da Medea, addormenta il drago, messo a guardia del Vello, se ne impadronisce e torna con la nave verso Iolco con Medea. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
[…] Medusa era circondata da centinaia e centinaia di uomini che erano diventati statue di pietra per aver fissato lo sguardo su di lei. “Come faccio a ucciderla senza guardarla?” si chiedeva Perseo, preoccupato. Un raggio di sole si rifletté sullo scudo di Atena, e Perseo ebbe un’idea. Si mise lo scudo davanti al viso e volò all’indietro trasportato dai sandali alati. Riuscì cosi a guardare il mostro, riflesso nel metallo lucidissimo. […]
Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
La mia parte è compiuta, e adesso tocca a te, Zeus, padre onnipotente, sostenermi. Perciò ti imploro: manda qui uno che possa ricomporre il mio corpo. Ma non uno che odio, ti supplico. Non uno che mi scagli via, appena divenuto carcassa morente, riversa nella polvere, per essere cibo e preda di cani e rapaci.
Chiamo le eterne e oscure vergini. Le ostinate del destino, le Erinni. Vi imploro, o sorelle della notte, datemi conforto e sostegno! Sappiano tutti come mi annientò la mano dei figli di Atreo, miei alleati e presunti amici, Agamennone e Menelao, insieme al loro seguito. Che son infamia su infami, umiliazione verso di me, contro il mio onore.
Ora vedono me cadere suicida, ma altro suicidio li sterminerà, stiano certi, per mezzo dei loro cari.
Adattamento e messa in voce di Gaetno Marino
C’era una volta una donna che faceva la fornaia e aveva una figliuola, che era brutta assai e nera, come un tizzone di carbone. Tant’è che la chiamò Carbonella.
Madre e figliuola campavano infornando il pane, e Carbonella stava sempre lì a lavorare, dalla mattina alla sera, senza riposare quasi mai.
Eppure Carbonella era sempre di buon umore.
Un mucchio di fuliggine, i capelli arruffati, i piedi nudi e sporchi di fango, e con in dosso due stracci che gli cascavano a pezzi; ma le sue risate risuonavano da un capo all’altro della via.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Una fiaba adottata da Freedom LAC
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Scritta da Vanda Taccia, messa in voce di Gaetano Marino
Un Contadino generoso viveva in una casupola non troppo lontano dal suo villaggio. Ogni giorno, da anni, eseguiva la sua routine: si alzava presto, faceva un’abbondante colazione con pane, latte e miele; quello buono delle sue api e quando lo finiva le sue confetture d’agrumi imperavano sul suo tavolo. In paese conoscevano bene i suoi prodotti perché spesso lui li donava. Se andava dal barbiere era pronto il vasetto di mandarini. La sartina, che spesso rammendava i suoi pantaloni, riceveva un barattolo di confettura di mirtilli raccolti con le sue mani. Era un buon uomo, non chiedeva mai nulla per sé e proprio per questo era molto amato e apprezzato dai paesani.
Scritta da Vanda Taccia, messa in voce di Gaetano Marino
Un giorno, una ragnetta assai carina scelse l’angolo buio di un vecchio tavolo, che stava abbandonato in una soffitta, per tessere la propria ragnatela e farsi una casetta solida. Era un angolo lontano dagli sguardi curiosi, dove lei avrebbe potuto mangiare e ammirare la propria bellezza. La bella ragnetta si chiamava Gna Gna, era giovane, svelta e abile nel tessere la propria tela; tanto era capace che i fili luccicavano di meraviglia, ma soprattutto non mancavano mai di catturare le prede.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Un airone aveva dimora da parecchio tempo in uno stagno, finché divenne vecchio, e gli mancò la capacità di procurarsi qualche pesce e sfamarsi. Non gli rimase che trovare con la furbizia un nuovo metodo per trovare da mangiare. Fu così che si rivolse ai pesci dello stagno: “Pesci dello stagno, udite udite quale sventura cadrà su di voi tra qualche giorno: Gli uomini vogliono svuotare lo stagno dalle acque, vogliono prendervi tutti in un solo colpo.” Tutti pesci vennero a galla con gli sguardi terrorizzati. “Ma state tranquilli, – proseguì l’airone – perché io so che al di là di quella collina, si trova uno stagno meraviglioso, e assai più grande di questo.” I pesci si guardarono tra di loro, ma non sapevano che fare. “Io vi aiuterei, amici pesciolini, ma, come sapete io sono anziano e non riesco più a volare come prima.
I pesci allora, assaliti dalla disperazione, iniziarono a supplicare l’airone perché li portasse al di là della collina.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un sarto che aveva tre figliuole, una più bella dell’altra. Sua moglie era morta da un pezzo, e lui si stillava il cervello per riuscire a maritarle. Le ragazze non avevano dote, e senza dote un marito è un po’ difficile da trovarsi.
Un giorno questo povero padre pensò d’andarsene in una pianura e chiamare la Sorte:
– Sorte, o Sorte!
Gli apparve una vecchia, con la rocca e col fuso:
– Perché mi hai tu chiamata?
– Ti ho chiamata per le mie figliuole.
– Portale qui ad una ad una; si sceglieranno la sorte colle loro mani.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un barbiere che faceva la barba alla povera gente. Scorticava le facce con un vecchio rasoio e vi trinciava braciole di carne di quando in quando. E se gli avventori si lamentavano, egli, che era di umore allegro, rispondeva: “Per un soldino, vi faccio la barba e una braciola; e brontolate? Una braciola costa di più.” Gli avventori ridevano e andavano via contenti, col viso impiastricciato di ragnateli, per stagnare il sangue.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un mugnaio che aveva due belle figliuole. A una avea dato nome Rota, all’altra Tramoggia.
La gente che andava a macinare, vedendo le due ragazze, domandava:
— Compare, ma quando maritate queste figliuole?
— Quando ci sarà chi le vuole.
— E che dote gli date?
— Dote niente. Rota la regalo, Tramoggia la do per
nulla.
— Furbo siete, mugnaio!
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re e una Regina che non avevano figliuoli e pregavano i santi, giorno e notte, per ottenerne almeno uno. Intanto consultavano anche i dottori di Corte. – Maestà, fate questo. – Maestà, fate quello. E pillole di qua, e beveroni di là; ma il sospirato figliuolo non arrivava. Una bel giorno ch’era freddino, la Regina s’era messa davanti il palazzo reale per riscaldarsi al sole. Passa una vecchiarella: – Fate la carità! E la regina rispose: – Non ho nulla. La vecchiarella andò via brontolando. – Che cosa ha brontolato? – domandò la Regina. – Maestà, ha detto che un giorno avrete bisogno di lei.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un calzolaio ridotto, dalle disgrazie, in povertà. Aveva preso moglie tardi. Rimasto vedovo, con una creaturina appena spoppata su le braccia, era stato costretto a prendere una donna che badasse all’orfanella e alle poche faccende che occorrevano in casa.
La mattina, di buon’ora, egli andava in giro in cerca di scarpe vecchie da rabberciare; e appena rientrato, si metteva al lavoro.
Aveva comprato alla bambina un bel seggiolino perché imparasse a camminare. La voleva sorvegliare, davanti a l’uscio; ma quando la donna non poteva sorvegliarla, per precauzione egli legava il seggiolino con una cordicella a un piede del tavolinetto da lavoro, e così stava tranquillo.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re che andava sempre a piedi perché aveva paura dei cavalli.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re che aveva un vocione così grosso e forte, che poteva essere udito benissimo fino a dieci miglia lontano. Quando parlava, pareva tuonasse; e per ciò gli avevano appiccicato il nomignolo di re Tuono.
I Ministri e le persone di corte, dovendo praticare con lui tutti i giorni, diventavano sordi in poco tempo; ed era una disperazione. La povera gente che andava a chiedere giustizia ci rimetteva un polmone per farsi sentire, e spesso spesso non ci riusciva. Gli affari correvano a rotta di collo; la gente non ne poteva più.
Ma, come dire al Re:
— Maestà, siete voi che fate sordi i Ministri.
Messa in voce di Gaetano Marino
Moltissimo tempo fa, in un piccolo paese della Bretagna, la giovane Arnaude conduceva un’esistenza felice in compagnia dei suoi genitori.
In una notte di tempesta, una nave che passava di lì fu travolta dalle onde del mare e andò a conficcarsi sulle rocce della costa proprio nel punto in cui sorgeva l’abitazione della fanciulla. I suoi genitori videro con preoccupazione arrivare nella loro casa uomini di cui non conoscevano neanche la lingua, ma si tranquillizzarono non appena arrivò il capo dei naufraghi, il sultano d’Atlantide, che chiese loro ospitalità.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un pescatore che vivacchiava alla meglio con il raccolto della sua pesca. Partiva in barca la sera, stava a pescare tutta la nottata, e la mattina dopo all’alba era di ritorno. Quando aveva fatto una buona retata, scorgendo da lontano la moglie che lo attendeva, ansiosa, alla spiaggia, le faceva segno di rallegrarsi, agitando per aria il berretto.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un vecchio artigiano che faceva trottole d’ogni forma e d’ogni grandezza.
Quand’era la stagione delle trottole, i ragazzi si affollavano nella sua bottega:
— Artigiano, artigiano, mi fate una trottola?
— Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo?
Secondo che la volessero piccola o grande, piatta o col cocuzzolo, egli adattava subito un pezzetto di legno al suo tornio, e con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si metteva a lavorare lesto lesto, brontolando:
— Trottolina, piatta piatta, Gira gira e fa la matta!
Oppure:
— Trottolone fatto a pera, Gira gira fino a sera!
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re che aveva due figli, uno buono e l’altro cattivo. Quello buono era il Reuccio, che alla morte del padre doveva essere Re.
La cosa non garbava al fratello cattivo, che pensò di disfarsi del fratello buono per diventare lui Re. Un giorno gli disse:
— Fratello caro, andiamo a caccia?
E andarono. Arrivati in mezzo a un bosco fitto fitto, lontani dalle persone del séguito, il fratello cattivo cavò fuori la spada e assalì il fratello buono. Il fratello cattivo credendo di aver ucciso il fratello buono, coprì il suo corpo insanguinato con erbacce e rami, e tornò indietro.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un pover’uomo, che aveva fatto tutti i mestieri, ma non ce n’era uno che gli fosse riuscito bene. Un giorno gli venne l’idea di andare in giro per il mondo, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile e con il quale ci si poteva pure divertire. Perciò si mise in viaggio, e quando giunse nella prima città, cominciò a gridare per le vie:
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re, che non viveva più tranquillo, dal giorno in cui una vecchia indovina gli aveva detto:
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un contadino che aveva un campicello tutto pietroso, e largo quanto il palmo di una mano. Vi stava un pagliaio ed egli viveva lì tutto l’anno: zappando, seminando, sarchiando, e raccogliendo i frutti del suo lavoro.
Nelle ore di riposo levava di tasca un zufolo e, tì, tìriti, tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro.
Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un podere. Se i vicini raccoglievano, diciamo, per venti, lui raccoglieva per cento. I vicini si rodevano il fegato dall’invidia.
Un racconto di Pier Paola Nonnis. Messa in voce di Gaetano Marino
Si raccontava dal tempo senza inizio la leggenda della principessa Airela e del lago che aveva preso il suo nome; e poi in tempi più recenti si parlava di un medico di nome Jan che viveva in una capanna nei pressi del lago.
Un giorno Jan si era specchiato nelle acque del lago e da allora le sue visite erano divenute frequenti, tanto frequenti da fargli dimenticare la sua casa in città e il lavoro che gli dava lustro e ricchezza.
Si costruì una capanna e divenne il medico dei pescatori del lago. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re e una Regina, che avevano appena avuto una figlia. Bella e forte come il sole. Insuperbita di questa figliolina così bella, spesso diceva:
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re e una Regina. La Regina era incinta.
Un giorno passò una di quelle zingare che van dicendo la buona ventura, e il Re la fece chiamare:
Messa in voce di Gaetano Marino
(da 11 anni in su)
La donna-lupa tornò a casa e infilò la porta. Il marito spaventato, cominciò a tirarle addosso qualsiasi cosa trovasse per le mani: sedie, stivali, pentole, tavoli, ferri da stiro e fornelli; poi, afferra un bastone grosso di ginepro, e giù colpi da orbo.
“Oh… Sono io, marito mio! Sono io, marito mio!”
Credeva di parlare la donna malvagia, e invece abbaiava, ululava, ringhiava. Proprio come fanno i lupi. Colui, che la vedeva in forma di lupa con tanto di bocca spalancata, aveva paura d’essere sbranato; e perciò dava botte che rompevano le ossa.
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un contadino che dietro la sua casetta aveva un piccolo orto. Vi coltivava cavoli, lattughe, sedani e cipolle. Sua moglie lavorava quanto lui. Filava, tesseva, cuciva. E di quel che tutt’e due guadagnavano non spendevano neppur la metà. Pensavano all’avvenire della loro unica figliola che cresceva bella e buona e aveva sette anni. La bambina passava molte ore della giornata nell’orto dove, in un cantuccio, coltivava dei fiori. Un giorno, mentre la bambina parlava col babbo o con la mamma, le parve di sentirsi chiamare dall’orto. […]
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Semiramide fu una grande regina della città di Babilonia. Donna affascinante, bella, indomabile, di immenso valore e di grande coraggio mostrato nelle imprese e nell’esercizio delle armi. Ogni fatto della sua vita ebbe inizio nella regione della Siria, e precisamente nella città di Ascalona, dove si venerava Derceto, una dea che si pensava vivesse nelle profondità di un lago vicino alla città. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
Nell’Olanda del Nord viveva in un villaggio un modesto mugnaio che lavorava da mattina a sera per soddisfare i bisogni della sua famiglia. Una volta, mentre stava al lavoro, udì una vocina che chiedeva disperatamente aiuto. Il mugnaio si precipitò nella direzione da dove proveniva il grido d’aiuto e, con grande stupore, vide un esserino simile a una bambolina che stava per essere schiacciato dalla macina del mulino. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
Tra le tante ipotesi Roma fu fondata il 21 aprile 753 a.C. L’intera storia della grande città è ricca di riferimenti a personaggi ed episodi mitici, ricostruiti in piena età augustea per la glorificazione dell’intera gens Julia, alla quale apparteneva il primo imperatore Augusto, figlio adottivo di Cesare, il cui progenitore era Enea, fuggitivo dalla città di Troia, conquistata e distrutta dalle fiamme ad opera degli Achei/Greci. Enea era figlio protetto di Afrodite/Venere. Nella sua fuga portò con se il padre Anchise e il figlio Ascanio. Dopo un lungo e periglioso viaggio nel Mediterraneo (Eneide/Virgilio) Enea approdò nel Lazio. Da lui lui provennero Remo e Romolo, fratelli gemelli e fondatori di Roma.
Messa in voce di Gaetano Marino
Massimo Fancellu, sito web – Agape Consulting
C’era una volta Eolo, un seme di fagiolo che, finalmente, diventa una piccola, tenera piantina. La piccola pianta di fagiolo, chissà perché, si era convinta di essere una palma; una di quelle palme alte quasi fino al cielo, tanto grande da fare ombra a chiunque. Il fatto di essere cresciuta in un campo di fagioli simili a lei non le importava; imperterrita, continuava a ripetere: “Diventerò una grande palma!”. […]
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Nelle Highlands e nelle Ebridi, terre della scozia nordoccidentale, vi era un’antica leggenda secondo la quale un bimbo poteva ricevere grandi poteri sovrannaturali se, appena svezzato dalla madre, avesse bevuto il latte versato nel cranio di un corvo, uccello ritenuto dagli antichi il più intelligente e saggio. Accadde, parecchio tempo fa, quando il tempo era ancora senza tempo, che un uomo di nome Conall, capo di una tribù del Kintail, volle scoprire se quella leggenda sui poteri contenuti nel cranio di un corvo fosse verità, o frutto di sole fantasie popolari. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino.
Musiche di Michael Brook & Brian Eno.
Sono la voce della Foresta. Quello che vi devo raccontare è proprio la verità. Il Delfino Rosa ha un figlio di nome Tauarì e lo sta cercando tra gli altri bambini indios che giocano nel fiume. È importante per il Delfino Rosa, il Boto, ritrovare suo figlio, perché Tauarì deve portare al mondo un messaggio di salvezza per la natura dell’Amazzonia. […]
Marcia Theophilo, poeta ed antropologa, è nata a Fortaleza in Brasile.
Rappresenta l’Unione Brasiliana di Scrittori in Italia.
Ha ricevuto numerosi premi internazionali.
È presente all’EXPO RIO DE JANEIRO, 9-31/giugno/2011, con il libro
AMA+ZONIA, Corpos da Natureza (foto di Fabian e poesie di Marcia
Theophilo, in italiano, portoghese e inglese).
Lectio magistralis al salone del Libro di Torino 2011, stand del Senato
della Repubblica sul tema “Natura e nuova economia”.
È testimonial dell’iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa
dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO nell’ambito della campagna
di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da
Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF
Italia. Marcia Theophilo è candidata al premio Nobel.
maggiori informazioni: http://www.marciatheophilo.it/
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Migliaia e migliaia di anni fa, Chang E e suo marito Hou Yi, prode guerriero, vissero durante il regno del famoso imperatore Yao. Hou Yi, membro della Guardia Imperiale e infallibile arciere, adoperava un arco straordinariamente magico che scoccava frecce dotate di grande magia e precisione. La vita degli uomini era tranquilla e in pace, ma poi ci fu quella mattina d’estate, dove, all’improvviso, tutto cambiò e il silenzio avvolse ogni cosa. […]
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Un cavallino viveva nella stalla con la madre e non era mai uscito di casa, né si era mai allontanato dal suo fianco protettivo. Un giorno la madre gli disse: “Figlio mio, è ora che tu esca di casa e che impari a fare piccole commissioni per me. Che ne dici di portare questo sacchetto di grano al mulino!” “Subito mamma, porterò questo sacchetto di grano al mulino” Con il sacco sulla groppa, contento di rendersi utile, il cavallino si mise a trotterellare verso il mulino. Ma dopo un po’ trovò sul suo cammino un fiume, che lui ovviamente non aveva mai visto, e si domandò. […]
Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
C’era una volta in un paese lontano lontano, lontanissimo, un vecchio vecchio vecchissimo castello, che stava in cima ad una collina circondata da rovi e spine, e armata di cannoni spara puzzette, che stavano ben nascosti, camuffati, tra i cespugli dei corbezzoli esplosivi. Perché, dovete sapere, che il castello andava difeso. Da chi? Ma dagli invasori della domenica, no? E pure nei giorni di altre feste. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
Massimo Fancellu, sito web – Agape Consulting
C’era una volta un piccolo orso che viveva in una famiglia di orsi, con il papà, la mamma e altri tre fratelli. L’orsetto è il più piccolino di tutti e fa molta fatica a stare dietro ai suoi fratelli, che stanno già imparando a pescare, cacciare e procacciarsi il cibo. Ma il nostro piccolo orsetto sta ancora attaccato alla mamma: tutti i giorni, gli dà tanto latte e l’orsetto cresce sano e robusto… tanto da aver messo su una bella pancia. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
Massimo Fancellu, sito web – Agape Consulting
C’è un ragazzo che ama il mare; desidera tanto una barca a vela, ma non può permettersela.
Fino ad un bel giorno in cui, inaspettatamente, eredita una bellissima barca a vela da un lontano zio d’America. Il ragazzo comincia subito a utilizzarla per navigare, imparando giorno dopo giorno a governarla sempre meglio. Naviga sempre con prudenza, rispettoso del mare. Un giorno, però, mentre si trova lontano dal porto, scoppia – improvviso e violento – un uragano; il ragazzo fa il possibile per rientrare in porto, ma le alte onde sono così impetuose da far sprofondare speranza e fiducia nel giovane che inizia, così, a perdere lucidità e controllo dell’imbarcazione. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Molti molti anni fa, nella valle del Sichuan posta ad occidente della grande Cina, vi fu una terribile siccità. Gli alberi morivano, le gemme ingiallivano e non riuscivano a dare frutti, le risaie si seccavano spaccando il terreno, i laghi non avevano più acque e il sole infuocava la terra. In un minuscolo villaggio, al bordo di una cascata d’acque, oramai secca, abitava una famiglia. La madre si chiamava Madre Niè, e aveva più di quarant’anni, e suo figlio Niè Lang aveva appena quattordici anni. […]
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Sulla vetta di una montagna sconosciuta c’era un piccolo villaggio senza nome. Accanto al villaggio c’era il cratere di un piccolo vulcano oramai spento da mille anni, che nel corso del tempo le piogge avevano trasformato in un lago, anch’esso senza nome. Ai bordi del lago era cresciuta una grande foresta di abeti. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
[…] L’uomo si mise in mente di esplorare il mondo assieme a una scimmia, un topo e un serpente. Dopo molti giorni di cammino, i quattro amici si trovarono in un territorio freddo e coperto di neve. C’era cosi tanta neve sul terreno che il serpente, il topo e la scimmia non riuscivano ad avanzare di un solo centimetro. Per loro fortuna, nella vicina foresta sorgeva una casa, e tutti quanti si avviarono in quella direzione per vedere se era possibile passarvi la notte. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Una delle leggende più famose legata all’assedio di Roma da parte dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, all’incirca verso il 390 a.C., là dove sorgeva il tempio di Giunone e dove si trovavano le oche sacre alla dea. I Romani, ormai sotto assedio da molti giorni iniziavano a soffrire la fame, per questo erano fortemente tentati di uccidere le oche che si aggiravano liberamente sul Campidoglio, tuttavia non ne ebbero il coraggio, essendo queste consacrate alla dea. Una notte i galli tentarono un attacco notturno contro la rocca del Campidoglio, e stavano già scalando le mura quando con grandi strepiti le oche, svegliarono i soldati, che combatterono con grande energia respingendo i Galli: così il Campidoglio fu liberato dal pericolo dei barbari, e Roma fu salvata dalle oche.
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Sono passati ormai tanti secoli da quando il dio Ka-Le, adirato con gli uomini diventati malvagi e crudeli, sommerse le terre, innalzandosi sopra le montagne e devastando ogni cosa col suo furore. Solo a un uomo Ka-Le concesse la salvezza: si chiamava Maui ed era così buono e generoso che il dio gli concesse di fabbricare un grande vascello capace di navigare sulle acque infuriate, in attesa che l’oceano si placasse. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Si racconta che c’era una volta un Re, il quale aveva dietro il palazzo reale un magnifico giardino. Tanti erano gli alberi di questo giardino, ma il più raro e il più pregiato, era quello che faceva le arance d’oro. Quando arrivava la stagione delle arance, il Re vi metteva a guardia una sentinella, notte e giorno; e tutte le mattine scendeva lui stesso a osservare coi suoi occhi se mai ne mancasse qualcuna, persino le foglie contava. Una mattina il re va in giardino, e trova la sentinella addormentata. Guarda l’albero… Le arance d’oro non c’erano più! – Sentinella sciagurata, pagherai colla tua testa. […]
Messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta una rosa solitaria. Essa bramava giorno e notte che gli insetti andassero a visitare i suoi petali. Mentre nessuno la notava, ogni notte sognava che insetti numerosi come le stelle del cielo si piegavano sino a lei e la baciavano teneramente. Continuò a sognare per tante notti, e tutti i giorni schiudeva all’alba i suoi petali. La luna una notte le domandò “ non sei stanca di aspettare?” Lei rispose di si, ma doveva continuare a lottare, se si arrendeva e non apriva i suoi petali all’alba sarebbe appassita per sempre.
Morale: quando ti attanaglia la solitudine che distrugge ogni bellezza, l’unica maniera per sopravvivere è lottare, prima o dopo qualcuno si accorgerà di te. Giovanni Farina
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta una povera madre che era rimasta vedova con ancora un piccolo bambino al petto. La donna era ammalata, e con quel bimbo da allattare poteva lavorare poco. Faceva dei piccoli servigi alle vicine, e così lei e la sua creatura non morivano di fame.
Quel figliolino era bello come il sole; e la sua mamma, ogni mattina, dopo averlo rifasciato, lavato e pettinato, un po’ per buon augurio, un po’ per gioco, gli cantava:
Bimbo mio, tu sarai barone!
Bimbo mio, tu sarai duca!
Bimbo mio, tu sarai principe!
Bimbo mio, tu sarai Re!
E ogni volta che lei gli diceva: tu sarai Re, il bimbo rispondeva di sì con la testolina, come se avesse capito. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla dei loro occhi. Un giorno il Re di Francia inviò un ambasciatore per chiederla in sposa. Il Re e la Regina, che non volevano staccarsi dalla figliuola, risposero: – Ci dispiace, ma la nostra figliuola è ancora bambina. Un anno dopo, fu il re di Spagna a chiedere la mano della loro figliuola. E il re e la Regina risposero allo stesso modo: – Ci dispiace, ma la nostra figliuola è ancora bambina. Purtroppo i due re, quello fi Francia e quello di Spagna si offesero al rifiuto e ci rimasero assai male. Si misero d’accordo e chiamarono un Mago: […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola. Bella? No, brutta! Anzi, Bruttissima, e non riuscivano a darsene pace. La tenevano rinchiusa, sola sola, in una camera appartata e, un giorno il Re, un giorno la Regina, le portavano da mangiare in una cesta e si sfogavano con il pianto. – Figliuola sventurata! Sei nata Regina, e non puoi godere della tua sorte!Diventata grande, a sedici anni, la reginotta disse al padre: Maestà, perché tenermi rinchiusa qui? Lasciatemi andare pel mondo. Il cuore mi dice che troverò la mia fortuna. Il Re in principio non voleva acconsentire: – Dove poteva andare la sua figliuola, così brutta, sola e inesperta? Era impossibile! […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Un re di Algeria, Bauakas, volle assicurarsi di persona se fosse vero ciò che gli avevano detto, che cioè in una delle sue città viveva un giudice giusto che sapeva subito riconoscere la verità, e al quale nessun imbroglio poteva sfuggire. Bauakas si travestì da mercante e si diresse a cavallo verso la città in cui viveva il giudice.
All’entrata della città gli si avvicinò uno storpio per chiedergli l’elemosina. Bauakas gliela fece, e volle proseguire, ma lo storpio si afferrò al suo abito. […]
Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
Ho appena concluso la stesura di questo breve racconto sulla vita e sulle opere di Leonardo da Vinci. Già solo il nome incute rispetto, grande rispetto, e difatti, non è stata un’impresa facile, ovviamente. Allora ho deciso di mettere insieme un po’ di storia e un po’ di vicende, almeno quelle che mi hanno più coinvolto, insieme alle impressioni e le suggestioni, che ho ricevuto durante lo studio e la preparazione di uno spettacolo prodotto per il Festival della Scienza di Cagliari: “Favole di Storie Fantastiche, dal genio di Leonardo da Vinci”. Eh sì, perché Leonardo, tra le tante capacità, era anche un grande inventore di storie, di favole. Spero che mi perdoniate. Buon ascolto.
Scritto e messo in voce da Gaetano Marino
Anche se quella era la notte di Halloween, la piccola rana Amelina e i suoi amici se la spassavano nell’acqua dello stagno come avevano sempre fatto in una qualsiasi notte dell’anno. Quella era una notte che non poteva essere uguale a tutte le altre notti, loro lo sapevano bene, ma nonostante tutto ogni cosa procedeva come sempre, come una solita notte: Bertoldo, il cigno osservava vanitoso il riflesso delle sue piume sullo stagno di mare, mentre Castore, il grande muggine, si srotolava sull’acqua fischiettando, e Cesarina, la piccola vongola, spruzzava di qua e di là i suoi giochi d’acqua. Così trascorreva quella notte. D’un tratto però il muggine Castore si fermò durante le sue giravolte e vide la principessa Berta, insieme alle sue sorelline, raccogliere le grandi zucche che crescevano nel giardino del grande palazzo posto di fronte allo stagno. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
[…] C’era solo una cosa che a Katte non piaceva per niente: Halloween, la notte dei defunti.
Una volta all’anno, quando le foglie cadevano dagli alberi, e le notti si facevano più lunghe, tutti i bambini della sua scuola cominciavano ad agitarsi e non parlavano d’altro che dei preparativi per la festa. Si preparavano costumi da strega davvero orribili, con nasi storti e muccolosi di puss, verruche pustolose e sanguinanti, dita mozzate o frantumate, colle unghie ricurve zozze e lunghissime, capelli neri arruffati, cresposi e sporchi di sangue raggrumato, finto ovviamente, e manici untuosi di scopa vecchia e consumata. Katte aveva provato a spiegare a scuola che si sbagliavano: – Le streghe non sono così! La mia mamma ad esempio è pulita ed è molto bella. Ma a quelle parole tutti i bambini si mettevano a ridere. […]
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
C’era una volta un eremita che viveva in un bosco ai piedi di un monte e trascorreva il suo tempo in preghiera e opere pie; e ogni sera portava ancora due secchi d’acqua su per il monte, per amor di Dio. Quell’acqua dissetava molti animali e ristorava molte piante, perché‚ sulle cime soffia sempre un vento forte che prosciuga l’aria e la terra; e gli uccelli selvatici, che temono gli uomini, roteano su in alto nel cielo, cercando un po’ d’acqua. E poiché‚ l’eremita era tanto devoto, un angelo del Signore, che lui solo poteva vedere, lo accompagnava su per il monte, contava i suoi passi e gli portava da mangiare, quando egli aveva finito il suo lavoro; come quell’altro profeta eremita che per desiderio del buon Dio era nutrito dai corvi.