Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Una fresca mattina di primavera un’ape operaia andava in un prato rigoglioso svolazzando di fiore in fiore, in cerca di polline. All’improvviso, uscendo dalla corolla di una campanula, finì intrappolata nella rete di un ragno. Nascosto dietro una grande foglia di fico, il piccolo ragno si rallegrò e corse verso la sua preda.
— Sei un traditore! — gli gridò l’ape. — Tendi le tue trappole per uccidere chi lavora! —
Il piccolo ragno si avvicinò ancora di più, e l’ape, voltandosi, cercò di infilzarlo sfoderando dall’addome il lungo e pericolosissimo pungiglione.
Ma il ragno si scansò appena in tempo e saltando addosso all’ape le disse tenendola ben stretta.
— Ape, ma con quale diritto osi tu giudicarmi? — Tu sei come l’inganno e la frode: hai il miele in bocca, ma di dietro porti il veleno con il tuo pungiglione.
Mi piace molto imparare l’italiano con favole e fiabe in questo modo. Leggere insieme con ascoltare. In questo modo posso ricordare meglio i vocabolari. Anche le pagine sono carine.
🙂
Per altri è l’ape operosa e attiva per la comunità il modello da perseguire e non quello dell ragno che rende la rete per catturare prede inconsapevoli .
🙂