Scritta e messa in voce da Gaetano Marino
Povera piccola Elène, con le lacrime che le bagnavano il viso, e con la brocca in testa, andava scalza alla fonte. La zia Vincenza l’aveva mandata a prendere acqua in una notte di luna splendente. Elène aveva perso il padre e la madre quando ancora era in fasce. Da allora la fanciulla, che era bellissima, passò sotto la tutela della zia Vincenza. Una donna ombrosa, con un muso che pareva quello di un cinghiale. Quando parlava sembrava grugnisse; davvero! Sì, può sembrare impossibile che una persona possa grugnire, eppure, nel villaggio tutti giuravano di averla sentita grugnire, tanto che la chiamavano zia Sirbona. […]

Povera piccola Elène, con le lacrime che le bagnavano il viso, e con la brocca in testa, andava scalza alla fonte. La zia Vincenza l’aveva mandata a prendere acqua in una notte di luna splendente. Elène aveva perso il padre e la madre quando ancora era in fasce. Da allora la fanciulla, che era bellissima, passò sotto la tutela della zia Vincenza. Una donna ombrosa, con un muso che pareva quello di un cinghiale. Quando parlava sembrava grugnisse; davvero! Sì, può sembrare impossibile che una persona possa grugnire, eppure, nel villaggio tutti giuravano di averla sentita grugnire, tanto che la chiamavano zia Sirbona. […]