Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
Da sempre quella lepre derideva la povera tranquilla tartaruga.
- Mamma mia quanto sei lenta! Come sei lenta! Guarda me e stupisci: con un solo salto vado così lontano che ti ci vorrebbero due giorni per raggiungermi!
E ogni giorno la stessa storia, sempre a ripetere alla tartaruga che lei, la lepre, era più veloce. Un giorno la tartaruga si stufò e disse alla lepre: - Cara mia signorina lepre, sappi che non sempre il più veloce arriva per primo.
- Come? Ah ah a ah…- Vorresti forse insinuare che se facessimo una gara arriveresti prima tu?
- Voglio dire soltanto quel che ho detto.
- Ah sì? Bene, allora ti lancio una sfida. Facciamo una gara e vediamo chi arriva primo. Che ne dici?
La tartaruga accettò la scommessa, in cuor suo non sapeva nemmeno perché avesse aderito, ma oramai la sfida era lanciata.
E partirono. Come fosse un fulmine la lepre era già lontana. Poi, durante la corsa, si fermò: - Ma che gusto c’ho a correre così? C’è tempo per me, è chiaro che vincerò, ma voglio aspettare la tartaruga.
La lepre sedette sotto un cespuglio e attese la tartaruga. Passò un bel po’ di tempo, finché, vinta dal sonno, la lepre si addormentò. Mentre dormiva, la tartaruga transitò, e vide la lepre addormentata sul prato, ma non volle svegliarla e proseguì per la sua strada. Dopo un poco, la lepre fu svegiata dalle grida di giubilo che giungevano dal traguardo. Si ricordò della gara, si alzò e corse corse corse a perdifiato verso il traguardo. Ma la tartaruga era già arrivata e salutata come gran vincitore da tutti gli animali. - Tu sei molto più veloce di me, – disse la tartaruga alla lepre, – ma non basta, a quanto pare, non sempre il più veloce arriva per primo.
Spesso sono l’impegno e la costanza a vincere contro quelle doti che, seppure superiori, vengono trascurate.
