Dal sogno ad altro sogno vagola piano l’altro me. Versi in prosa di Gaetano Marino (+16)

Versi in prosa scritti e messi in voce da Gaetano Marino. Musiche di Silvia Corda, Toy Piano and tiny instruments. Potet ascoltare il cd con altri brani di Silvia Corda qui: https://plustimbre.bandcamp.com/album/when-the-crickets-sing

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Sesta e ultima puntata. (+16) *contenuti espliciti

Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Quinta puntata. (+16) *contenuti espliciti

Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

La vera nel pozzo, l’ombra della verità. Lai de l’Ombre di Jean Renart. Intrighi, inganni e vicende amorose tra cavalieri, dame, re e regine (+16)

La vera nel pozzo, l’ombra della verità. Lai de l’Ombre di Jean Renart. Intrighi, inganni e vicende amorose tra cavalieri, dame, re e regine – *S consiglia l’ascolto dai 16 anni in su

Guigemar e la nave fantasma. Un Lai di Maria di Francia. Intrighi e inganni di vicende amorose. (+16)

Dalla letteratura francese del XII-XIII secolo e dintorni. In collaborazione con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, nell’ambito di un progetto di ricerca scientifica a cura del professor Maurizio Virdis, docente di Filologia e Linguistica Romanza. Adattamento
Messa in voce di Gaetano Marino

Povera Sara Povera Nera. Teatro. Liberamente ispirato da una storia vera. (+16)

Scritto e messo in voce da Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Una produzione teatrale Aula39 – anno 2016 * Si consiglia l’ascolto dai 16 anni in su. ** Temi e argomenti tragici di forte impatto emotivo

Era il 1993. Un’amica, reduce da un viaggio di lavoro all’estero, mi raccontò una storia vera di ordinaria follia. Una vicenda vissuta proprio nei giorni di soggiorno in una città d’Europa. L’amica si occupava di un progetto civile legato al tema dell’accoglienza in favore degli stranieri immigrati, soprattutto giovani donne; spesso fanciulle coinvolte nella tratta della prostituzione. Tra queste numerose schiave ci stava Sara, un nome che ho ovviamente inventato. Sara era una piccina di quasi dodici anni, non ancora formata del tutto, caduta in una delle improvvise retate-bonifiche de la Police e destinata al rimpatrio coatto. La piccola Sara, come tutte le altre sue compagne, era stata vittima delle Maman, succube delle pratiche voodoo, incagliata dagli stupri subiti e intimorita dai ricatti di estrema violenza perpetrati finanche alla famiglia d’origine.

Nazifa Bebé a Fedora. Un racconto di Alberto Melis – (+13)

Messa in voce di Gaetano Marino – *Si consiglia l’ascolto dai 13 anni in su

Nazifa Bebé Ahmetovic aveva sette anni quando nel 1988 venne investita da un furgone mentre chiedeva l’elemosina a Cagliari; nel periodo tra l’inverno precedente e quello successivo, nelle baraccopoli zingare intorno alla città morirono altri 12 tra bambine e bambini, quasi tutti per broncopolmonite fulminante. Alberto Melis scrisse in suo ricordo questo racconto, a cui abbiamo dato voce.

Il gioco del mondo, di Giulio Angioni. Teatro (+13)

** Si consiglia l’ascolto dai 13 anni in su.
Con Lilli Fois, Manuela Fiori, Gaetano Marino, Roberta Perra, Caterina Scalas e la partecipazione straordinaria di Francesco Grecu. Elaborazione del suono a cura di Simon Balestrazzi. Drammaturgia e scrittura scenica di di Gaetano Marino. Una produzione teatro aula39 – anno 2001

“Questi ricordi, devo lasciarli perdere di nuovo, perché già troppi li hanno ricordati a modo loro? Qui vedo chiaro che la mia fanciullezza è più vicina ai tempi dei nuraghi che a tempi come questi. E mi ci sento le vertigini. Ma è grazie agli artifici del ricordo che si riesce a sopportare ogni passato, e forse a non avere eccessi di paura del futuro. Ma non sarà che rimane memoria solo di ciò che lo voleva diventare, ci aspirava da sé, per conto suo, a essere memoria?”.

Nell’ora dell’effimero. Poesie sparse di Maurizio Virdis (+16)

Messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Satie. Poesie tratte dalla raccolta QUO (QUO) VERSUS (?) – ** Si consiglia l’ascolto dai 16 anni in su

Achille contro Ettore. Il duello. Dall’Iliade di Omero, libro 22° – Teatro – (+16)

Traduzione di Patrizia Mureddu. Messa in voce e drammaturgia del suono di Gaetano Marino
In collaborazione con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Filologia Letteratura Linguistica. Produzione Aula39 – anno 2010 – * Si consiglia l’ascolto dai 16 anni in su

Presentazione
L’Iliade racconta di un evento reale, la guerra di Troia, che si concluderà con la distruzione della città per opera di una confederazione di popoli greci, forse l’ultima grande impresa prima della fine dei regni micenei, databile intorno al 1100 a.C. Sicuramente, in quegli anni non esistevano un alfabeto o dei materiali scrittori adeguati per registrare un testo poetico così lungo e complesso: per molto tempo, perciò, i fatti che diventeranno il nucleo del poema – tra i quali dovette avere un posto importante l’episodio cruciale dello scontro tra i ‘campioni’ dei due eserciti nemici, Achille ed Ettore – vennero raccontati e tramandati oralmente. Nel corso di questo processo di elaborazione, durato almeno tre secoli, si deve collocare l’attività di quel grande aedo di nome Omero che fu, secondo gli antichi, l’autore dei due grandi poemi.
Radici tanto oscure e remote nel tempo spiegano perché il mondo che essi raccontano (e lo stesso modo di raccontarlo) ci può apparire estraneo, misterioso, duro. Ma proprio in questa diversità risiede gran parte del fascino di queste opere straordinarie, che hanno finito per rappresentare il principio ed il fondamento di tutta la nostra storia letteraria.
La traduzione – integrale – del libro XXII dell’Iliade vuole fare i conti con questa realtà, a partire dal verso adottato, simile, per conformazione metrica ed estensione, a quello ‘canonico’ dell’epica greca e poi latina: l’esametro dattilico. Ripetizioni, uso sovrabbondante di epiteti, scelte lessicali rare o banali, digressioni, similitudini, tutto è stato fatto ‘transitare’, nei limiti del possibile, nel testo italiano: perché l’ascoltatore possa avere un’idea, anche se inevitabilmente parziale, del grado di suggestione e di coinvolgimento emotivo che la recitazione dei rapsodi era in grado di esercitare sul pubblico del tempo.

Bakunìn. Tratto da Il figlio di Bakunìn, di Sergio Atzeni – Teatro – (+16)

Con Lilli Fois, Roberta Perra, Caterina Scalas e Gaetano Marino. Musiche Giulio Caccini – (Beniamino Gigli) – Voci fuori campo di Manuela Fiori, Eliseo Etzi e Federica Puddu – Adattamento e regia di Gaetano Marino – Produzione IsolaTeatro, anno 1997
*Si consiglia l’ascolto dai 16 anni in su.

E’ fitto l’intrecciarsi di memorie sfumate nel tempo, in questo affresco disegnato da Sergio Atzeni, lo scrittore sardo recentemente scomparso. Chi è il protagonista assente Tullio Saba? Un anarchico, un capopopolo, un incantatore di folle? Ladro, assassino, ribelle, idealista, opportunista o forse solo un po’ matto? Le testimonianze, i racconti si incrociano nel chiacchiericcio del paese. Ognuno lo ricorda a modo suo evocando frammenti di un mondo scomparso (Guspini, le miniere, le lotte sindacali, gli scioperi). Chi egli realmente sia stato – un traditore o un eroe – non è dato saperlo.

Voi che sapete, difesa e condanna di Socrate. Dall’Apologia di Platone – Teatro – (+16)

Traduzione di Patrizia Mureddu. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino
In collaborazione con l’Università di Cagliari – Facoltà di Studi Umanistici – Dipartimento di Filologia Letteratura Linguistica – Produzione Aula39 – anno 2008. Si consiglia l’ascolto dai 16 anni in poi

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Quarta puntata. (+16) *contenuti espliciti

Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Terza puntata. (+16) *contenuti espliciti


Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

La bella Marigalla e la famosa Ghianda che ride. Una fiaba di Gaetano Marino. Dai tredici anni in su

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino – * dai tredici anni in su

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Seconda puntata. (+16) *contenuti espliciti

Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

Problems. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio. Prima puntata (+16) *contenuti espliciti

Scritto da El Caracol y Galicaro. Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino. Musiche di Paolo Mereu. Prima stagione. Anna, oltre il silenzio.
Avventura fantascientifica, ma anche libello contro l’utopia del tempo. Il viaggio in un mondo nuovo pieno di insidie, fatto di miserie spesso estreme, ha inizio. Anna, intrappolata in una città dove tutto è lotta per la sopravvivenza, conoscerà ogni vizio e perdizione, affronterà sadici criminali e scoprirà i rischi della dipendenza da alcool e droga. Oltre la città il silenzio del deserto mostra una moltitudine di schiavi che pare abbiano rinunciato a lottare trascinandosi verso il nulla.
Copertina di Gianluca Floris

La bambina scomparsa e la marmellata di more al gusto di strega. Una fiaba di Gaetano Marino (da otto anni in su)

Una fiaba scritta e messa in voce da Gaetano Marino * da otto anni in su

La notte dei sogni rapiti delle Janas di Bianco Latte. Janas, storie delle piccole fate

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Illustrazione di Sara Bachmann – Le amiche di Freya

Adelasia, il demone e la vecchia Jana delle Querce. Janas, storie delle piccole fate

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Illustrazione di Sara Bachmann – Le amiche di Freya

Il furto del broccato e la promessa del cavaliere sconosciuto. Janas, storie delle piccole fate

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Illustrazione di Sara Bachmann – Le amiche di Freya

Storia dell’Orchessa Barbutona e della ciambella di bue. Una fiaba di Gaetano Marino (dai sette anni in su)

Fiaba ispirata dalla tradizione popolare. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO

Pigolò, straordinario pittore di Villanova. Una fiaba di Gaetano Marino (dai nove anni in su)

Una fiaba moderna liberamente ispirata da un racconto di Francesca de Carolis. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO
* dai nove anni in su

Il prezzo di un sorriso. Una fiaba di Gaetano Marino (dai nove anni in su)

Liberamente ispirata da una fiba dei fratelli Grimm. Scritta e messa in voce da Gaetano Marino. Pubblicata suI libro I DONI DEL VENTO

Dai nove anni in su

La figlia dei draghi. Una leggenda dalla Cina

Scritta e messa in voce da Gaetano Marino

Dopo che il cielo e la terra furono separati, nove draghi potenti, che vivevano da sempre nel firmamento, venivano spesso a giocare tra le nuvole del cielo dai mille colori. Quando essi si avvicinavano alla terra, ammiravano le montagne, i fiumi, le valli, le foreste, gli animali di ogni specie, mari e laghi. Tutto appariva immerso in un mondo di grande splendore. Venne poi un giorno in cui i nove draghi furono catturati dalla luce di una gemma preziosa che brillava di tante luci. […]

Medusa, Gorgone mortale e quel sogno d’amore. Mitologia

Messa in voce di Gaetano Marino

La Gorgone più conosciuta era Medusa, l’unica mortale delle tre sorelle e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. Medusa era anche la più bella, tanto bella che fece innamorare Poseidone, il dio del mare. Egli la corteggiò in tutti i modi, tant’era abituato a non sentirsi dire di no, finché riuscì a conquistarla, convincendola ad incontrarsi segretamente con il dio in un piccolo tempio dedicato alla dea Atena. Lì si amarono follemente. Lì cominciò il sogno di Medusa, un sogno che non l’abbandonerà mai più. Lo sguardo luminoso del dio del mare, i suoi baci, i suoi abbracci, le sue parole, la sua forza.

Il figlio del Sole. Mitologia

Messa in voce di Gaetano Marino

Come tutte le divinità mitologiche, anche il Sole ebbe un bel po’ di figli e di figlie. Tra questi, uno in particolare gli diede un sacco di problemi: Fetonte, che vuol dire “lo splendente”. Fetonte era ambizioso cocciuto e prepotente. Da un po’ di tempo aveva un’idea fissa, una vera ossessione: voleva a ogni costo prendere il posto del padre alla guida del carro di fuoco.

La storia di Narciso. Mitologia

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta una bellissima ninfa che diede alla luce un bambino: il piccolo Narciso. Questo era il suo nome. Egli cresceva accanto a sua madre, dalla quale era amato come pochi al mondo lo sono mai stati. Per lui nulla era troppo bello, troppo delicato o troppo prezioso. Un giorno volendo conoscere il destino del suo adorato figlio la ninfa si recò dall’indovino Tiresia, la cui sapienza era leggendaria: – Mio figlio vivrà fino a una felice vecchiaia? – gli domandò. – Sì – rispose Tiresia – Se non conoscerà se stesso. […]

Il bambino e la serpe. Una fiaba dei fratelli Grimm messa in voce da Roberta Perra.

Messa in voce di Roberta Perra

L’albero che parla. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

[…] Bisognava dunque ora procurarsi l’antidoto per l’incantesimo. E tornò indietro. Ma sbagliò strada. Quando s’accorse d’essersi smarrito e non trovava più la via del ritorno, pensò di salire in cima a un albero per passarvi la notte: era quasi notte e le belve feroci lo avrebbero assalito e divorato. Ed ecco, a mezzanotte, un rumore assordante per tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento cani mastini, che gli latravano dietro. – Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! L’Orco si fermò ai piedi dell’albero, e cominciò ad annusare l’aria proprio come fanno le belve: Oh, ho, ho. Ma che cosa strana, io qua sento odore di carne umana! […]

Cecina. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re, che amava talmente tanto la caccia che e per essere più libero di andarvi tutti i giorni, non aveva voluto prender moglie. I ministri gli dicevano: – Maestà, il popolo desidera una Regina. E lui rispondeva: – Prenderò moglie l’anno venturo. Passava l’anno, e i ministri da capo: – Maestà, il popolo desidera una Regina.
E lui: – Prenderò moglie l’anno venturo. Ma quest’anno non arrivava mai. […]

Senza Orecchie. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattament e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re che aveva una bella bimba.
La Regina era morta di parto, e il Re prese una balia che gli allattasse la piccina.
Un giorno che la bimba ebbe compiuto ter anni, la balia, insieme alla piccina, scese nel giardino reale. La bimba si divertiva e si rotolava sull’erba, all’ombra dei grandi alberi. Sull’ora di mezzogiorno la balia s’addormentò; ma quando si svegliò, non trovò più la Reginotta. Cerca, chiama per tutto il giardino; nulla! La bimba era scomparsa.
Come dirlo al Re?

Fata Fiore. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’erano una volta due sorelle che erano rimaste orfane sin dall’infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una grande chioma di capelli che parevano d’oro; la minore, invece, era così cosiì, né bella né brutta. Restava piccina, magrolina e… zoppina da un piede. Per la sorella maggiore e cattiva, non aveva nome: era semplicemente la zoppina. […]

Ranocchino. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

Si racconta che c’era una volta un povero diavolo, il quale aveva sette figliuoli che avevano fame. Il maggiore contava dieci anni, e l’ultimo appena due. Una sera il babbo se li fece venire tutti dinanzi. – Figliuoli – disse – son due giorni che non gustiamo neppure un gocciolo d’acqua, ed io, dalla disperazione, non so più dove trovar cibo. Sapete che ho pensato? Domani mi farò prestar l’asino dal nostro vicino, gli metterò in groppa le ceste e vi porterò in giro per vendervi. Se avete un po’ di fortuna, qualcuno vi comprerà. […]

La storia di Giasone e Medea, il vello d’oro – Mitologia

Messa in voce di Gaetano Marino

[…] Medea prepara per Giasone un unguento magico che lo proteggerà dal fuoco sputate dai due tori e gli dona un rubino fatato, capace di proteggerlo dai guerrieri della seconda prova. Nonostante Giasone abbia superato le prove, Eeta rifiuta di cedere il Vello d’Oro, allora Giasone, sempre aiutato da Medea, addormenta il drago, messo a guardia del Vello, se ne impadronisce e torna con la nave verso Iolco con Medea. […]

Perseo e il mostro Medusa. Mitologia

Messa in voce di Gaetano Marino

[…] Medusa era circondata da centinaia e centinaia di uomini che erano diventati statue di pietra per aver fissato lo sguardo su di lei. “Come faccio a ucciderla senza guardarla?” si chiedeva Perseo, preoccupato. Un raggio di sole si rifletté sullo scudo di Atena, e Perseo ebbe un’idea. Si mise lo scudo davanti al viso e volò all’indietro trasportato dai sandali alati. Riuscì cosi a guardare il mostro, riflesso nel metallo lucidissimo. […]

Aiace: onore e destino di un grande eroe della guerra di Troia. Mitologia

Scritto e messo in voce da Gaetano Marino

La mia parte è compiuta, e adesso tocca a te, Zeus, padre onnipotente, sostenermi. Perciò ti imploro: manda qui uno che possa ricomporre il mio corpo. Ma non uno che odio, ti supplico. Non uno che mi scagli via, appena divenuto carcassa morente, riversa nella polvere, per essere cibo e preda di cani e rapaci.
Chiamo le eterne e oscure vergini. Le ostinate del destino, le Erinni. Vi imploro, o sorelle della notte, datemi conforto e sostegno! Sappiano tutti come mi annientò la mano dei figli di Atreo, miei alleati e presunti amici, Agamennone e Menelao, insieme al loro seguito. Che son infamia su infami, umiliazione verso di me, contro il mio onore.
Ora vedono me cadere suicida, ma altro suicidio li sterminerà, stiano certi, per mezzo dei loro cari.

Spera di Sole Raggio di Sole. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetno Marino

C’era una volta una donna che faceva la fornaia e aveva una figliuola, che era brutta assai e nera, come un tizzone di carbone. Tant’è che la chiamò Carbonella.
Madre e figliuola campavano infornando il pane, e Carbonella stava sempre lì a lavorare, dalla mattina alla sera, senza riposare quasi mai.
Eppure Carbonella era sempre di buon umore.
Un mucchio di fuliggine, i capelli arruffati, i piedi nudi e sporchi di fango, e con in dosso due stracci che gli cascavano a pezzi; ma le sue risate risuonavano da un capo all’altro della via.

Luna innamorata. Mitologia

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

Una fiaba adottata da Freedom LAC

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Il buon contadino e la zecca. Una favola di Vanda Taccia

Scritta da Vanda Taccia, messa in voce di Gaetano Marino

Un Contadino generoso viveva in una casupola non troppo lontano dal suo villaggio. Ogni giorno, da anni, eseguiva la sua routine: si alzava presto, faceva un’abbondante colazione con pane, latte e miele; quello buono delle sue api e quando lo finiva le sue confetture d’agrumi imperavano sul suo tavolo. In paese conoscevano bene i suoi prodotti perché spesso lui li donava. Se andava dal barbiere era pronto il vasetto di mandarini. La sartina, che spesso rammendava i suoi pantaloni, riceveva un barattolo di confettura di mirtilli raccolti con le sue mani. Era un buon uomo, non chiedeva mai nulla per sé e proprio per questo era molto amato e apprezzato dai paesani.

Gna Gna, la ragnetta che non sapeva amare. Una favola di Vanda Taccia

Scritta da Vanda Taccia, messa in voce di Gaetano Marino

Un giorno, una ragnetta assai carina scelse l’angolo buio di un vecchio tavolo, che stava abbandonato in una soffitta, per tessere la propria ragnatela e farsi una casetta solida. Era un angolo lontano dagli sguardi curiosi, dove lei avrebbe potuto mangiare e ammirare la propria bellezza. La bella ragnetta si chiamava Gna Gna, era giovane, svelta e abile nel tessere la propria tela; tanto era capace che i fili luccicavano di meraviglia, ma soprattutto non mancavano mai di catturare le prede.

L’airone, i pesci e il gambero. Una favola di Lev Tolstoj

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

Un airone aveva dimora da parecchio tempo in uno stagno, finché divenne vecchio, e gli mancò la capacità di procurarsi qualche pesce e sfamarsi. Non gli rimase che trovare con la furbizia un nuovo metodo per trovare da mangiare. Fu così che si rivolse ai pesci dello stagno: “Pesci dello stagno, udite udite quale sventura cadrà su di voi tra qualche giorno: Gli uomini vogliono svuotare lo stagno dalle acque, vogliono prendervi tutti in un solo colpo.” Tutti pesci vennero a galla con gli sguardi terrorizzati. “Ma state tranquilli, – proseguì l’airone – perché io so che al di là di quella collina, si trova uno stagno meraviglioso, e assai più grande di questo.” I pesci si guardarono tra di loro, ma non sapevano che fare. “Io vi aiuterei, amici pesciolini, ma, come sapete io sono anziano e non riesco più a volare come prima.
I pesci allora, assaliti dalla disperazione, iniziarono a supplicare l’airone perché li portasse al di là della collina.

I tre anelli. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un sarto che aveva tre figliuole, una più bella dell’altra. Sua moglie era morta da un pezzo, e lui si stillava il cervello per riuscire a maritarle. Le ragazze non avevano dote, e senza dote un marito è un po’ difficile da trovarsi.
Un giorno questo povero padre pensò d’andarsene in una pianura e chiamare la Sorte:
– Sorte, o Sorte!
Gli apparve una vecchia, con la rocca e col fuso:
– Perché mi hai tu chiamata?
– Ti ho chiamata per le mie figliuole.
– Portale qui ad una ad una; si sceglieranno la sorte colle loro mani.

Il barbiere, la radichetta e la coda di cavallo. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un barbiere che faceva la barba alla povera gente. Scorticava le facce con un vecchio rasoio e vi trinciava braciole di carne di quando in quando. E se gli avventori si lamentavano, egli, che era di umore allegro, rispondeva: “Per un soldino, vi faccio la barba e una braciola; e brontolate? Una braciola costa di più.” Gli avventori ridevano e andavano via contenti, col viso impiastricciato di ragnateli, per stagnare il sangue.

Il mugnaio. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un mugnaio che aveva due belle figliuole. A una avea dato nome Rota, all’altra Tramoggia.
La gente che andava a macinare, vedendo le due ragazze, domandava:
— Compare, ma quando maritate queste figliuole?
— Quando ci sarà chi le vuole.
— E che dote gli date?
— Dote niente. Rota la regalo, Tramoggia la do per
nulla.
— Furbo siete, mugnaio!

Il lupo mannaro, una fiaba di Luigi Capuana. * dai sette anni in su

  • dai sette anni in su

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re e una Regina che non avevano figliuoli e pregavano i santi, giorno e notte, per ottenerne almeno uno. Intanto consultavano anche i dottori di Corte. – Maestà, fate questo. – Maestà, fate quello. E pillole di qua, e beveroni di là; ma il sospirato figliuolo non arrivava. Una bel giorno ch’era freddino, la Regina s’era messa davanti il palazzo reale per riscaldarsi al sole. Passa una vecchiarella: – Fate la carità! E la regina rispose: – Non ho nulla. La vecchiarella andò via brontolando. – Che cosa ha brontolato? – domandò la Regina. – Maestà, ha detto che un giorno avrete bisogno di lei.


L’uccellino che non canta. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un calzolaio ridotto, dalle disgrazie, in povertà. Aveva preso moglie tardi. Rimasto vedovo, con una creaturina appena spoppata su le braccia, era stato costretto a prendere una donna che badasse all’orfanella e alle poche faccende che occorrevano in casa.
La mattina, di buon’ora, egli andava in giro in cerca di scarpe vecchie da rabberciare; e appena rientrato, si metteva al lavoro.
Aveva comprato alla bambina un bel seggiolino perché imparasse a camminare. La voleva sorvegliare, davanti a l’uscio; ma quando la donna non poteva sorvegliarla, per precauzione egli legava il seggiolino con una cordicella a un piede del tavolinetto da lavoro, e così stava tranquillo.

Sirenetta, la principessa del mare. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

Una fiaba adottata da Freedom LAC

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Re Prudenzio. Una fiaba di Luigi Capuana

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re che andava sempre a piedi perché aveva paura dei cavalli.

  • Sono bestie, e con le bestie non ci voglio aver a che fare.
    Così diceva. Per questo i suoi sudditi gli avevano dato il nomignolo di re Prudenzio. Il guaio era che assieme con lui dovevano andar a piedi anche i Ministri e tutte le persone del seguito.
    E mentre il Re camminava avanti con quelle gambe che, a forza di esercizio, erano diventate d’acciaio, Ministri e persone del seguito, stanchi morti, grondanti di sudore, brontolavano tra i denti:
  • Accidempoli alle gambe di sua Maestà!

Re Tuono e la principessa senza lingua. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re che aveva un vocione così grosso e forte, che poteva essere udito benissimo fino a dieci miglia lontano. Quando parlava, pareva tuonasse; e per ciò gli avevano appiccicato il nomignolo di re Tuono.
I Ministri e le persone di corte, dovendo praticare con lui tutti i giorni, diventavano sordi in poco tempo; ed era una disperazione. La povera gente che andava a chiedere giustizia ci rimetteva un polmone per farsi sentire, e spesso spesso non ci riusciva. Gli affari correvano a rotta di collo; la gente non ne poteva più.
Ma, come dire al Re:
— Maestà, siete voi che fate sordi i Ministri.

La scomparsa di Atlantide. Una leggenda Bretone

Messa in voce di Gaetano Marino

Moltissimo tempo fa, in un piccolo paese della Bretagna, la giovane Arnaude conduceva un’esistenza felice in compagnia dei suoi genitori.
In una notte di tempesta, una nave che passava di lì fu travolta dalle onde del mare e andò a conficcarsi sulle rocce della costa proprio nel punto in cui sorgeva l’abitazione della fanciulla. I suoi genitori videro con preoccupazione arrivare nella loro casa uomini di cui non conoscevano neanche la lingua, ma si tranquillizzarono non appena arrivò il capo dei naufraghi, il sultano d’Atlantide, che chiese loro ospitalità.

Bambollina. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un pescatore che vivacchiava alla meglio con il raccolto della sua pesca. Partiva in barca la sera, stava a pescare tutta la nottata, e la mattina dopo all’alba era di ritorno. Quando aveva fatto una buona retata, scorgendo da lontano la moglie che lo attendeva, ansiosa, alla spiaggia, le faceva segno di rallegrarsi, agitando per aria il berretto.

Trottolina. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un vecchio artigiano che faceva trottole d’ogni forma e d’ogni grandezza.
Quand’era la stagione delle trottole, i ragazzi si affollavano nella sua bottega:
— Artigiano, artigiano, mi fate una trottola?
— Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo?
Secondo che la volessero piccola o grande, piatta o col cocuzzolo, egli adattava subito un pezzetto di legno al suo tornio, e con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si metteva a lavorare lesto lesto, brontolando:
— Trottolina, piatta piatta, Gira gira e fa la matta!
Oppure:
— Trottolone fatto a pera, Gira gira fino a sera!

La figlia dell’orco. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re che aveva due figli, uno buono e l’altro cattivo. Quello buono era il Reuccio, che alla morte del padre doveva essere Re.
La cosa non garbava al fratello cattivo, che pensò di disfarsi del fratello buono per diventare lui Re. Un giorno gli disse:
— Fratello caro, andiamo a caccia?
E andarono. Arrivati in mezzo a un bosco fitto fitto, lontani dalle persone del séguito, il fratello cattivo cavò fuori la spada e assalì il fratello buono. Il fratello cattivo credendo di aver ucciso il fratello buono, coprì il suo corpo insanguinato con erbacce e rami, e tornò indietro.

Il raccontafiabe. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un pover’uomo, che aveva fatto tutti i mestieri, ma non ce n’era uno che gli fosse riuscito bene. Un giorno gli venne l’idea di andare in giro per il mondo, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile e con il quale ci si poteva pure divertire. Perciò si mise in viaggio, e quando giunse nella prima città, cominciò a gridare per le vie:

  • Fiabe, bambini, fiabe! Fiabe per chi vuol sentire storie. Chi vuol sentir le fiabe?
    I bambini accorsero da tutte le parti, e gli fecero ressa attorno. Lui cominciò:
  • C’era una volta un Re e una Regina, che non avevano figliuoli, e facevano di tutto per averne almeno uno…
  • Ma Questa la sappiamo già, – dissero i bambini – è la fiaba della Bella addormentata nel bosco. Un’altra! Un’altra!

Topolino. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un Re, che non viveva più tranquillo, dal giorno in cui una vecchia indovina gli aveva detto:

  • Maestà, ascoltate bene:
    Topolino non vuol ricotta;
    vuol sposare la Reginotta;
    E se il Re non gliela dà,
    Topolino lo ammazzerà.
    Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di loro disse:
  • Maestà, è mai possibile che un topolino voglia sposare la Reginotta? Io credo che quella donna si sia beffata di voi.
    Ma gli altri non furono dello stesso parere.
  • Per evitare la disgrazia, bisogna distruggere tutti i topi del regno, mentre la Reginotta si trova ancora in fasce.
    Perciò il Re ordinò un decreto:
  • Pena la vita a chi non terrà uno o più gatti, secondo che avesse casa o palazzo. Chi ammazzerà cento topi diventerà barone.

Tì tirì ti tì. Una fiaba di Luigi Capuana

Messa in voce di Gaetano Marino

C’era una volta un contadino che aveva un campicello tutto pietroso, e largo quanto il palmo di una mano. Vi stava un pagliaio ed egli viveva lì tutto l’anno: zappando, seminando, sarchiando, e raccogliendo i frutti del suo lavoro.
Nelle ore di riposo levava di tasca un zufolo e, tì, tìriti, tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro.
Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un podere. Se i vicini raccoglievano, diciamo, per venti, lui raccoglieva per cento. I vicini si rodevano il fegato dall’invidia.